venerdì 28 settembre 2012

Pittarello, una vera scoperta

Premessa: non sono un’amante delle scarpe col tacco grosso, squadrato o conico che sia. In genere mi fanno storcere il naso, perché tendono a rendere pesante, massiccia una calzatura altrimenti elegante.
Ci sono volte, però, in cui mi devo ricredere. E questa è una di quelle:




Pittarello è stata una scoperta e al tempo stesso un vero colpo di fulmine. La prima cosa che mi è ha conquistato di questa decolleté è stato il colore: mattone cotto al sole. Vernice mattone su tacco e plateau ricoperti di velour sempre mattone, ma più chiaro. Tacco e plateau che, grazie al tono “opacoˮ di questo tessuto dalla superficie pelosa simile al velluto (oddèi) ma anche alle linee morbide delle forme, esaltano la vernice e quindi il piede, anziché appesantire la scarpa.
Trovo che questa sia la perfetta scarpa autunnale: il colore tendente al ruggine, alle foglie che cadono, a un caminetto scoppiettante mi fa desiderare che arrivi presto il freddo per entrare in un café a prendere una cioccolata calda. Sono scarpe che secondo me sarebbe perfette in qualsiasi momento della giornata, per la sera come per il giorno.
Stupende, le amo, le voglio! Manca nel mio armadio una scarpa taccomunita che sia veramente comoda e stabile ma al tempo stesso slanci la figura. Mi manca questo colore, che non vedo l’ora di vedere dal vivo.
Purtroppo sul sito non sembra possibile fare acquisti, ma per fortuna Pittarello sta aprendo un negozio dietro l’altro in tutta Italia. Cercherò di recarmi quanto prima all’unico presente a Roma, in attesa che a fine ottobre apra quello in via del Foro Italico.
Non vedo l’ora di scrivere un nuovo post per mostrarvi queste scarpe ai piedi! *_*

domenica 23 settembre 2012

Porta Portese: un bel mercato dove fare danni scarpologici

Stamattina ci siamo recati di buon ora al mercato domenicale di Porta Portese. 
Motivo: cercare una scatola di legno intarsiata per il mio lui. 
Conclusione: 3 paia di scarpe + 4 paia di solette gel (1,50 euro al paio) per me.
Poteva non finire così? Figurarsi...
Delle 3 paia di scarpe acquistate per ora vi mostrerò solo quelle che ho effettivamente preso per me e quindi che terrò, ovvero un paio di deliziose zeppe rigorosamente Made in China:


Quanto ho cercato delle zeppe con plateau come queste! Era l'ultimo paio rimasto... un 37! >__< Ho voluto provarle lo stesso e nonostante siano in effetti un po' strettine, mi stanno a pennello:


Portandole in casa dovrei riuscire col tempo ad allentare un po' il finto grosgrain della tomaia che ricopre la finta pelle interna. La zeppa è rivestita di finta paglia intrecciata e decorata con vere paillettes:


Notare il doppio fiocco frontale... *_*
La zeppa è alta 12 cm, il plateau 3, strettezza a parte sono quindi comodissime. Per cui, detto fatto, ho pagato la terrificante cifra di 8 euro e me le sono portate a casa:



Non sono un amore? *__*

giovedì 20 settembre 2012

Casadei's SS 2013 Blade

So che sembra follia pura parlare già da ora delle proposte per la prossima estate quando quella attuale deve ancora ufficialmente finire, ma non potevo non presentarvi la nuova versione delle Blade che Casadei ha in serbo per noi, anche perché ero sinceramente convinta che fosse una proposta invernale:



Del resto la tomaia è di pelle nera, sicché questa deco potrebbe passare tranquillamente per una classica Blade se non fosse per un piccolo particolare: il sottilissimo tacco d'acciaio rivestito di cristalli Swarovski neri:


L'idea della "lama" gioiello è geniale: rende elegantissima e seducente una calzatura altrimenti molto sobria, per quanto svettante:



La "lama" gioiello costa $950.00 e sarà disponibile a partire da marzo, ma è già in pre-ordine su Bonfaire, attenzione però, avete tempo solo fino al 28 settembre.

martedì 18 settembre 2012

Louboutin's Maillot 160



Sono pazza? Probabilmente. Già vi vedo a tentare di esorcizzarmi, ma vi avverto: sarà del tutto inutile.
Adoro questo modello, sì, con tutto quel po' po' di plateau da 6,5 cm su un tacco da 16 cm. Dopotutto, non è che l'ennesima variante delle Daffodile, eppure ai miei occhi non ha la pesantezza delle Daffodile:



Le ampie aperture sul tallone e sull'attaccatura delle dita, quasi delle insenature che si aprono per lasciare vedere il piede, alleggerisco un modello altrimenti massiccio. Ad assicurarne la vestibilità perfetta la congiunzione elastica proprio sul collo del piede, mentre la stabilità è assicurata dal cinturino che contribuisce a formare l'"insenatura" superiore e a rendere seducente la calzatura.



Realizzata in suede, Maillot è disponibile in due colori, nero e taupe, e costa $1195.00. Sul web si trova anche una versione blu elettrico, ma è un fake.


domenica 16 settembre 2012

Caovilla che va, Caovilla che viene

Il 6 agosto ho venduto su ebay.it questo paio di Caovilla:


Lo so cosa state pensando: sono una pazza. Le ho vendute nuove come sono arrivate e dopo aver pure trovato i cinturini gioiello perfetti in sostituzione di quelli perduti. La verità era che non riuscivo a indossarli: i cinturini erano in realtà cavigliere piuttosto strette, che diventavano ancora più strette (per la mia caviglia, s'intende) una volta infilate nei passanti dei sandali. E avevo timore di romperle, dopotutto le avevo comprate per 3 euro l'una in una bigiotteria cinese. Almeno nel venderli così come li vedete non ci ho rimesso: ho ricavato esattamente ciò che avevo investito. E l'ho reinvestito il 17 agosto in questi:


Altro che cinturino gioiello arrangiato, altro che pelle color rosa barbie: questi sono sandali gioiello essenziali ma elegantissimi! *__* La tomaia è rivestita di raso rosa antico e con mia grande sorpresa gli Swarovski usati per i listini e i cinturini sono del tipo speciale AB (Aurora Boreale), più costosi in quanto brillano assai più dei cristalli classici, l'effetto è quello di un arcobaleno (che le foto non renderanno MAI). Sono i sandali perfetti per far venire un infarto al vostro lui. Ma per averli ho sudato sette camicie.


Li ho pagati anche meno di quelli che ho venduto: 100 dollari + 20 di spedizione con USPS First Class International. E lì sono iniziati i dolori. La venditrice mi aveva detto che avrebbe spedito con Priority Mail (più veloce e sicura: non è tracciabile fuori dagli USA, ma quando arrivata in Italia viene considerata una raccomandata e le viene quindi assegnato un nuovo numero di tracciamento: se chiamate le poste ve lo danno), ma quando all'ufficio postale si è accorta che costava il doppio di quanto stimato, ha spedito con First Class senza avvertirmi: me ne sono accorta quando mi ha dato il numero di tracciamento, che serve però solo ad attestare che il pacco è stato spedito.


Quando la First Class arriva in Italia, viene equiparata a una nostra prioritaria, non le viene assegnato un nuovo numero di tracciamento, per cui è impossibile anche solo sapere se è arrivata o meno in dogana. Tutto quello che le poste possono dirvi è che la First Class è lenta, può metterci anche 30 giorni a essere consegnata. Sempre che non vada persa...


Potete immaginare la mia gioia quando l'ho scoperto: il pacco, impossibile da monitorare in alcun modo, rischiava addirittura di non arrivare. Secondo la venditrice - ovvero il suo ufficio postale - sarebbe dovuto arrivare in una decina di giorni... Certo e gli asini volano. Conosco i metodi di spedizione americani meglio di lei e la First Class è il peggiore: anni fa un pacchetto mi è stato consegnato dopo due mesi...


Ero quindi convinta che fosse spacciato. Dopo quasi un mese non nutrivo più speranze di vedermelo consegnare e ho iniziato a scrivere, in inglese, una mail alla venditrice dicendole che avrei dovuto aprire una controversia per oggetto non pervenuto (avete 45 giorni di tempo per aprire un reclamo su ebay). 
Poi, giovedì scorso, suona il postino dicendo che c'era una raccomandata per me: erano i sandali Jimmy Choo per Shoegal dal Regno Unito.


Scendo a prendere il pacco e mentre firmo il postino candidamente mi fa: "Ah, ho un altro pacco per lei, ma finora non ho potuto portarglielo perché è bello grande e non mi entrava mai nel [nome impronunciabile del contenitore] dopo averlo stipato di raccomandate e siccome questa è una raccomandata, le ho portato prima questa".
Resto di sasso. Le mie Caovilla erano arrivate e chissà da quanto il postino le tratteneva perché non erano una consegna urgente. Gli chiedo con la massima calma consentita dalla mia ira funesta se il pacco veniva dagli USA, ma non ha saputo dirmelo. Gli chiedo quando può portarmelo, visto che è un mese che lo aspetto, così tra l'altro sapendolo prima mi faccio trovare in casa. All'inizio mi risponde lunedì, ma poi dice: "Oppure potrei darlo al corriere, così forse lo avrà domani".


Non speravo in tanto, invece venerdì il corriere (presumo SDA) mi suona dicendo che c'era un pacco per me. Mi precipito a prenderlo e il ragazzo mi dice che non c'è nulla da firmare, ma non gli sembrava il caso di lasciare il pacco incustodito per terra sotto le buche delle lettere. Un vero tesoro.
Il suddetto pacco, tuttavia, era minuscolo, altro che "bello grande". Ho temuto per i sandali, sul serio. Invece una volta a casa, anche se stipati non vi dico come (meglio che non ci penso), mi rendo conto che sono perfetti (a eccezione del graffio dietro il tallone sinistro, ma quello è colpa della precedente proprietaria).
Ora non resta che sfoggiarli, magari abbinandovi una mini pochette più o meno intonata:

venerdì 14 settembre 2012

VFNO (Vogue Fashion Night Out): cronaca di una mezza fregatura

O come si dice a Roma, una sòla.
L'unica luce in fondo al tunnel sono stati Baldinini e Casadei. Ma andiamo con ordine.
Alle 19 si sarebbe dovuta tenere la sfilata sulla scalinata di piazza di Spagna, ma avendo piovuto fin quasi alle 19:30, la sfilata è stata posticipata di quasi un'ora - meglio, così non c'era troppa gente e non ce la siamo persa, essendo arrivati a Spagna proprio alle sette e mezza - purtroppo però eravamo un po' lontani e le foto sono venute sfocate per la maggior parte nel tentativo di zommare al massimo, spero che a Shoegal siano venute meglio; tra l'altro mi ha detto che in realtà i bellissimi vestiti indossati dalle modelle avevano già sfilato, per cui erano "riciclati". La sfilata non sarà durata più di dieci minuti:





Ho tentato disperatamente di fotografare l'ampio abito bianco - un abito da sposa - con cappello di piume, ma non c'è stato verso: troppa luce o troppa ombra.
Comunque sia, da quel momento in poi non ha piovuto più e in piazza come in via Condotti, via del Babuino, via del Corso ecc. si è formata velocemente la ressa di cosplayer modaioli (di cui fa parte la sottoscritta).
Essendo soltanto in tre (Shoegal, il mio lui e la presente) per la defezione di Laim e Vanessa (ve possino!) non è stato difficile decidere il giro dei negozi da fare, prima tappa: Caovilla. Shoegal ha ricevuto l'invito per la presentazione della nuova collezione invernale ed era certa che il negozio fosse rimasto aperto per l'occasione ("Ma ti pare...!"), io però avevo qualche dubbio, perché quel tratto di via Borgognona è sempre deserto, ma ci siamo comunque avviati passando davanti Alberto Guardiani. Che altro poteva avere in vetrina il suo negozio se non i famosissimi lipstick heels?


Ma andiamo avanti e arriviamo in via Borgognona: 


E quindi davanti alla boutique di Caovilla... chiusa. Sara non poteva crederci, francamente ho stentato anch'io. Comunque ecco la vetrina e l'interno:




A quel punto, deluse, ci siamo addentrati nelle viuzze interne fra piazza di Spagna e via del Corso e siamo sbucati in via del Babuino. Zanotti era aperto (e vorrei vedere), ma a Shoegal non è piaciuto quel che si vedeva da fuori, in vetrina poi c'era poco, tra cui la versione nera della borsa (?!) creata per l'evento:

Borsa un par di ciufoli, è una pochette minuscola.
Abbiamo dunque tirato dritto, preferendo optare per uno dei due negozi Gente della via, quello che vende abbigliamento e accessori donna, of course. Proprio lì accanto all'ingresso stavano intervistando una signora bionda su tacchi a spillo che Sara non è riuscita a identificare e a me non diceva nulla (una delle ragazze reclutate per l'evento e che giravano per le vie del centro con magliette tematiche ha detto che si trattava della direttrice di Vogue Italia, ma ho appena visto la sua foto su internet e non era lei).
Entriamo dunque nella boutique di Gente (dove nel lontano 2006 lasciai il mio curriculum e venni chiamata una settimana dopo), che dal negozio che ricordavo si è trasformata quasi in un salotto. All'ingresso ci invitano a lasciare l'ombrello (ma il mio lui decide di rimanere fuori ad aspettarci e così li lasciamo a lui) e ci offrono fragole intinte nel cioccolato e spumante. Penso di essere stata una delle poche ad aver accettato, chissà perché la maggior parte di coloro che entravano rifiutavano, mah... Comunque ci siamo girate in lungo e largo i due piani della labirintica boutique (Sara ha fatto le foto), soprattutto il secondo piano, dove a farla da padrone erano decollté ricoperte di Swarovski di Jimmy Choo, che quasi formavano un albero di natale al centro di un salottino, e questa versione tamarra delle Lady Peep di Louboutin:


Questo orrore era ovunque e come se non bastasse c'era anche una mini pochette coordinata. Se già la deco spuntata è obscena, figurarsi deco e pochette insieme: manca solo il frustino o un bel marciapiede isolato e poco illuminato... Qua e là comunque campeggiavano anche sobri sandali di Sebastian e Tom Ford:

Vi era persino un salottino riservato esclusivamente all'intimo di lusso. Al piano terra invece, chissà perché, avevano dedicato un'intera parete a Lanvin: le sue calzature non mi hanno mai entusiasmato...
Dopo aver preso un'altra fragolona col cioccolato, siamo uscite in direzione del negozio monomarca di Baldinini, il cui direttore è... vicino di casa del mio lui! *_* A differenza degli altri negozi visitati, questo era pieno e il perché è presto detto: nell'ampio ingresso c'era un deejay che sparava musica a volume sostenuto, c'era l'angolo buffet in cui venivano servite pizzette, patatine e da bere, c'erano commesse con una graziosissima maglietta dell'evento che invitavano a comprarla per 30 euro, parte dei quali (o tutti? Non ricordo) veniva devoluta per i terremotati dell'Emilia Romagna. Manco a dirlo, l'abbiamo prontamente acquistata:



Sì, questa qui sopra sono io! ^_^ Il simpatico direttore ci ha regalato il catalogo della collezione invernale e due diversi profumini spray firmati Baldinini molto buoni (a Sara uno dei due è stato spruzzato di continuo dalle solerti commesse... XD). Abbiamo chiesto a Fabio se potevamo fare delle foto alle scarpe e borse esposte e lui ci ha detto che non era possibile in quel momento: c'era la figlia di Baldinini che girava per il negozio, ma ci ha invitato a ritornare presto per fare tutte le foto che volevamo per pubblicarle sui nostri blog! *_* Intanto ecco parte della Fall-Winter attuale:



Questi meravigliosi sandali con questo strano tacco a "gamba di sedia settecentesca" non erano esposti in negozio, ma sono presenti sul catalogo cartaceo e sul sito internet dell'azienda (link in alto). Questi invece c'erano:






Felici del nostro acquisto e di poter tornare per fare tutte le foto che volevamo, siamo tornate verso piazza di Spagna sbavando sulla vetrina di Sergio Rossi nel dirigerci verso Casadei.
Il mitico signor Antonio era proprio dietro la porta a vetri e ci ha accolto col suo solito calore, che uomo! Purtroppo non poteva restare tutto il tempo con noi, se volevamo provare qualcosa avrebbe dovuto affidarci a una commessa, ma abbiamo avuto pietà: era stata una giornata stressante per loro, non volevamo infierire, così abbiamo detto che saremmo ripassate a trovarlo in un momento di calma. E ci ripasseremo prestissimo, perché voglio assolutamente provare la perfezione formato tronchetto:




In negozio era esposta anche la versione nera con i bordi in pelle arancione fluo: colpo di fulmine dritto al cuore! *ç* Il signor Antonio ci ha poi mostrato una novità assoluta: uno stivale (d'altura) con tacco da infarto in pitone... elasticizzato. °_° Vorrei mostrarvi tutte le meraviglie presenti in negozio, alcune non le ho viste nemmeno online, ma fate prima a visitare il sito ufficiale di Casadei (link in alto), da parte mia segnalo:





Lasciato a malincuore il signor Antonio per potergli far fare il suo lavoro, ci siamo diretti verso la bolgia di via Condotti, dove nella vetrina di Prada campeggiavano queste belle zeppone:


Abbiamo quindi opportunamente glissato la pubblicità che in strada si stava facendo Zalando: in pratica, chiedeva alle passanti di urlare attraverso un megafono come nella loro nota pubblicità. Dyo-ce-ne-scampi-e-liberi. Via, via, via! Siamo andati da Fendi visitando i primi due piani del palazzo, dove una ressa inaudita ci ha spinto a uscire quasi di corsa. Abbiamo quindi fatto un tratto di via del Corso verso piazza del Popolo, meno affollata di quel che pensavamo, saltando Fornarina dove c'era il delirio per tornare verso piazza di Spagna e all'agognata metro.
Agognata perché, a ben guardare, questa serata ha avuto davvero ben poco senso: se l'intento era quello di avvicinare il povero "volgo" ai negozi di lusso, beh, hanno fallito, perché la gente si è limitata a entrare, sbirciare, approfittare degli stuzzichini se c'erano e scappare. Come ha sempre fatto chi non si può permettere si spendere cifre da capogiro. Non ha senso attirare gente con musica e/o cibarie, se poi non offri loro quel che vorrebbero veramente, quello che le spingerebbe davvero tra le braccia del lusso: un bello sconto almeno per una sera oppure super saldi di rimanenze di fine stagione. Carina è stata l'idea della maglietta, certamente migliore delle ballerine che Casadei ha realizzato per l'evento, visto che costavano 265 euro:


Non oso immaginare la pochette di Zanotti... In pratica è come se i negozi invece di chiudere come sempre alle 19,30 avessero deciso di prolungare fino all 23,30 così, tanto per... Se vuoi che entri nel tuo negozio per spendere, me povera morta di fame, devi darmi un vero motivo per farlo!
Ergo, a mio giudizio la serata è stata una delusione.